Dva nova spomenika bizantinske arhitekture iz južne Istre

Authors

  • Branko Marušič

Abstract

L’au to re si occupa prim a della chiesa di San Niccolò aP ula che era situata tra l’antico Foro e il complesso degli edifici conventuali intorno alla basilica di S anta M aria Form osa (fig. 1). D al principio del secolo XIX e fino alla fine della seconda gu erra m ondiale, il fabbricato serviva a scopi profani. Alla fine della seconda g uerra m ondiale però subì cosi gravi danni da dover essere, n ell'au tu n n o 1953, definitivam ente distrutto. A quest' occasione e nel corso degli scavi di protezione vennero alla luce, oltre al pavim ento di mosaico e ai fram m enti dell’arredam ento chiesastico in pietra, anche i m uri di fondam ento d’una costruzione antica e num erose spoglie antiche. La chiesa di San Niccolò (fig. 2) era un edificio a una navata con l’abside collegata alla navata nella sua larghezza intera. D alla p arte esteriore, l’abside era di form a pentagonale, m entre nell’interno, nella sua prim a fase, era di form a sem icircolare che poi, più tardi, venne alquanto prolungata oltre alla m età del circolo. E ra costruita esattam ente nella direzione ost-ovest. I m uri longitudinali erano rinforzati con lišene di uno spessore di 20 m (fig. 6 a 9), m entre i m uri sulla linea di congiunzione dei m uri di facciata con quelli longitudinali erano anche più rinforzati (fig. 1), P erchè i m uri di fondam ento avevano uno spessore di 70 cm, le lišene decorative erano applicate direttam ente ai m uri di fonda[1]m ento; esse raggiungevano l’altezza stessa dei m uri. F ra le lišene si trovavano larghi finestroni sem icircolari a transenna in p ie tra (tav. L, 8). I m uri di fondam ento erano costruiti in p arte con delle spoglie antiche (tav. I, 1 a 5) e in parte, p er la loro construzione sono stati adoperati i grossi m uri dell’antica costruzione di una pianta quasi quadrata (fig. 2), con un a cisterna adiacente (fig. 10) e u n ’ap ertu ra rettangolare nel m uro stesso. Secondo l’opinione dell’au ­ tore, questo edificio parallelo al m arciapiede scoperto nella D ekum anska ulica, aveva servito prim a a scopi di difesa (la torre), e più tardi, nell’epoca della pacificazione, a scopi publici in relazione al Foro vicino. N ell’abside della chiesa fu trovato un pavim ento in mosaico m ulticolore a ornam enti geom etrici (fig. 2 a 4). Le sue fondam enta (profilo A—B) sono form ate da un strato di 10 cm di m alta ben purificata e da una strato di 12 cm com posto di pietre posate di sbieco, di fram m enti di antiche tegole e di pietre m arine tondeggianti, il tutto fortem ente collegato m ediante u n ’abbondante riem pitura di m alta. Il mosaico è ap p aren tato ai pavim enti in mosaico della basilica settentrionale a Vizače[1]N esactium , della basilica fu neraria di Santa Felicitas a P ula (fig. 5), della basilica preeufrasiana a Poreč e sopratutto a quello della basilica cattedrale a Pula. L ’autore lo colloca alla fine della linea evolutiva dei mosaici a disegni geo[1]m etrici dei quali il motivo ornam entale fondam entale fu il cerchio. Se i disegni dei mosaici a Vizače-Nesactium, a Santa Felicitas e nella basilica preeufrasiana appartengono ancora al tipo dei disegni geom etrici che quasi m eccanicam ente ripetono i disegni dei palazzi antichi del secolo I, II e III, secondo l’opinione dell’autore invece gli influssi e i modelli p er il pavim ento in mosaico a San Niccolò e nella basilica cattedrale a Pula vanno cercati n ell’arte del Prossim o O riente che, sopratutto nel secolo VI, ispirò con questi stessi disegni la deco[1]razione dei tram ezzi di p ietra e i sarcofaghi a R avenna e nella F rancia M eridionale. Al di sotto delle fondam enta del mosaico, c’era l’argine III che aveva uno spessore di 46 cm (profili A—B e C—D) con m inuto m ateriale archeologico appartenente all’antichità, all’antichità avanzata e all’alto medioevo (tav. IL, 1 a 15, ta v .'III, 1 a 7). Lo spazio di tem po che corre fra il prim o e il secondo livello dell’abside non è poi tanto grande. Il tram ezzo m urato (fig. 3) che se[1]parava l’abside dalla navata destinata ai fedeli, era organicam ente congiunto con i m uri longitudinali, m entre la rotonda base m u rata è costruita nella stessa tecnica dello strato inferiore della base del mosaico. A nche il m uro m eridionale-orientale dell’antica costruzione è adoperato p er il livello prim itivo (fig. 3). F ra il livello prim itivo dell’abside e il pavim ento antico in m alta, c’è l’argine II di uno spessore di 100 cm (profilo A—B) conm inuto m ateriale archeologico preistorico (tav.lV ), come anche quello dell’an ti[1]ch ità (tav. Ili, 8 a 10) e dell’antichità avanzata. Q uando il livello dell’abside fu sollevato, fu construito anche il tram ezzo nuovo composto di colonne (tav. I, 6) e di plutei di pietra (tav. I, 7). P erchè la chiesa di San Niccolò, evidentem ente costruita sotto l’influsso delle basiliche di Ravenna, corrisponde, secondo la pianta e la transenna delle finestre, alla basilica di Santa M aria Formosa, l’autore colloca il prim o periodo d i sua costruzione, nell’epoca della vivace attività edile, qundo l'arcivescovo di R avenna, Massimiano, construisce la basilica di Santa M aria Formosa. Il m o[1]saico del pavim ento fu posato alcuni decenni più tardi, ad ogni modo però p rim a dell’anno 600. N el seguito dell’articolo, l’autore si occupa della chiesa di San Niccolò a B anjole presso Pula (fig. 4). La chiesa di San Niccolò a B anjole (fig. 6, 7) è un m inore fabbricato a una navata con un’abside sem icircolare collegata alla n av a ta nella sua larghezza intera. D alla p arte esteriore, i m uri longitudinali e ’abside erano rinforzati di lišene (fig. 8). Anche dell’interno, al passaggio d alla n av ata all’abside, c’era una lišena a ognuno dei due m uri laterali, Q ueste d u e lišene portavano l’arco trionfale, sopr il quale era construita una p arete tran sv ersale; questa parete con quella della facciata anteriore sosteneva il tetto a due spioventi con tra v a tu ra aperta. Le due lišene furono rinforzate secon[1]d ariam en te quella settentrionale persino doppiam ente (fig. 9), ciò che testim onia degli interventi di ristorazione nel secolo XVI, conosciutici anche da docum enti scritti. È probabile che l’abside sia stata sorm ontata da una mezza cupola. La chiesa aveva due entrate: quella principale che si trovava quasi nel mezzo del m u ro di facciata, e quella laterale, nella m età occidentale del m uro m eridionale. P e r le soglie dei due portali furono adoperate delle spoglie antiche. D ell’a rre ­ dam ento chiesastico in p ie tra sono stati trovati due fram m enti di due colonnette rotonde, un acroterio in form a di pigna a base q u ad rata (fig. 13) e due capitelli p erfettam en te uguali (fig. 5) che non rassom igliano affatto ad alcun esem plare dei num erevoli capitelli dell’alto medio evo trovati in Istria. Essenzialm ente, q u esti due capitelli possono essere clasificati fra i cosidetti capitelli cubici prelom bardi appartenenti al periodo che va dalla fine del secolo VII alla m età del secolo VIII. N elle rovine della chiesa furono tro v ati i seguenti m onum enti an tich i: il torso di una statu a d’uomo panneggiata, una testa d’uomo d’esecuzione ru stica e una p arte dell’arch itrav e con il fregio (fig. 12). N ell’abside e davanti a ll’en tra ta principale furono trovati, sotto il pavim ento in pietra, fram m enti di ceram ica (tav. V, 1 a 7, tav. VI, 1 a 9), per la quale il m arciapiede ci perm ette di stabilire il term inus post quem con la m età del secolo V ili. D ella ceram ica a p p a re n ta ta (tav.VI, 10 a 14, fig. 12) fu trovata anche nelle rovine della colonia m edievale in cim a alla collina al piede della quale è situata la chiesa. A lla fine dell'articolo, l'autore classifica la chiesa di San Niccolò come a p p a rten e n te alle costruzioni dell’arch itettu ra ecclesiastica prim itiva in Istria, co stru ite dal principio del secolo VII fino alla m età del secolo VIII. Vi fu indotto dal pavim ento in pietra, invece in mosaico, e dalla pianta che rassom iglia alla n av ata destra del palazzo episcopale di Eufrasio, costruita circa l’anno 550. In quanto alla sua genesi, la pianta è collegata alle cappelle funerarie dei prim i secoli del cristianesim o (Solin, cim itero a M anastirine, cappella XI; Poreč, ci[1]m itero paleocristiano a Cim areo, cappelle I a V) e, attrav erso queste, all’antica a rc h ite ttu ra pagana.

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Published

1956-07-15

How to Cite

Marušič, B. (1956). Dva nova spomenika bizantinske arhitekture iz južne Istre . Arheološki Vestnik, 7(1-2). Retrieved from https://ojs.zrc-sazu.si/av/article/view/10293