Antički natpis iz Vrsara
Abstract
Il pubblicato cippo coll’iscrizione fu innalzato nella seconda metà del II secolo da Aurelio Cresces, per la carissima moglie Secura (fig. 1). Il cippo fu trovato nei resti del muro della chiesa paleocristiana nella via presso il mare dal lato occidentale del cortile dell’officina »Neon« in Orsera. In relazione a questo cippo, l’autore prende in considerazione i ritrovamenti preistorici, romani, tardo romani ed altomedioevali di Orsera e dei suoi dintorni. Orsera era abitata nell’età del bronzo (II millenio avanti Cristo). I resti dei castellieri illirici si trovano sulle colline Jugovaz, Martizuol, Mongrasso e Monte Ricco. Questo ultimo castelliere era abitato nel tempo dell’occupazione romana dell’Istria. Su di esso nell’età della repubblica romana fu riedificata una grande villa rustica. Ville romane esistevano in Valle Foiago a Leme e nella Vallcannella a settentrione d’Orsera. A quest’ultima villa apparteneva una trave decorata con i festoni (fig. 2—4). Orsera in età romana era un centro per il traffico dei prodotti del suo paese. Nel porto esisteva una grande fabbrica che si estendeva dalla chiesa romanica Madona del Mare sino al cortile »Neon«. Nel suddetto cortile sopra i resti dei muri romani si trovano i resti di un complesso architettonico di chiesa paleocristiana. I resti del pavimento musivo di questa chiesa si possono paragonare con i mosaici dell’aula di Teodoro in Aquileia (prima metà del IV secolo).
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