Poročilo o izkopavanjih v Roški špilji 1955. leta

Authors

  • Franc Leben

Abstract

Nel luglio e ottobre 1955 furono eseguiti a spese della Sezione A rcheologica dell’A cadem ia Slovena di Scienze ed A rti e colla partecipazione degli studenti del Sem inario Archeologico dell’U niversità di L ju b ljan a degli scavi nella grotta Roška šp ilja — questo è il nome esatto della G rotta S tretta che p orta il num ero 3870 del catasto delle grotte della V enezia G iulia. Già il B attaglia publicò alcuni dati sul m ateriale tro v ato nei saggi di scavo dell’an teg u erra (Scoperte preistoriche a San Canziano del Tim avo — 1924, A lpi G iulie, XXV, N. 5—6; Indagini su ll’età dei resti um ani rin v en u ti nelle caverne e nel castelliere di San C anziano del Timavo — 1942, A tti Mus. Civ. Stor. Nat., Trieste, XV, N. 1). A bbiam o scavato il banco d av an ti a ll’ingresso della g ro tta p er conoscere gli stratti superiori e p er p re p a ra re il terreno ad u lte rio ri scavi paleolitici. A bbiam o n o tato le visibili tracce dei saggi del B attaglia. G li scavi si approfon[1]dirono fino allo strato sterile e furono costatati i seguenti strati (fig. 4) : B uno strato terroso di colore bruno, m isto a m ateriale fran ato e a radici; C uno strato oscuro-bruno di coltura, misto a materiale franato; D uno strato oscuro-grigio di coltura, m isto a sassi, carbone e resti organici; E uno strato pietrisco di colore bruno nel quale si trovano ancora resti di coltura; F uno strato sabbioso di colore giallo-griggio, misto a rocce. Lo strato A conteneva materiale proveniente dagli scavi precedenti. I profili (allegati I, II e III) dim ostrano che abbiam o da fare con tre strati di coltura C, D ed E che contengono elem enti della m edesim a coltura. Gli strati si assottigliano verso l’e n tra ta della grotta e certam en te term inano n ell’ interno della grotta. T u tti gli stra ti sono fram isti a g ran d i rocce fra n ate ad eccezione davanti all’ingresso e nei rip a ri sotto roccia. Secondo il B attaglia lo strato friabile, trovato nei saggi di scavo, dovrebbe contenere della cenere. L’analisi invece dim ostrò che questo strato è neutrale. Gli scavi finora eseguiti hanno dimostrato che gli strati si sono accatastati in direzione dall’ingresso della grotta verso le pareti che circondano tutto il banco. I futuri scavi nell’interno della grotta dimostreranno se i resti qui rin[1]venuti siano identici a quelli esterni.La ceramica ivi rinvenuta è assai frammentata in conseguenza del ma[1]teriale franato trovantesi negli strati. Ciò nondimeno possiamo distinguere cocci di ceramica rozza e fina. La ceramica rozza è rappresentata da vasi lo più di grandi dimensioni. L’argilla è malamente cotta e fortemente mista a gra[1]nuli di calcite. I cocci sono di superficie ruvida e di spessore grosso. La ceramica fina è di colore più scuro, di spessore più sottile, l’argilla è bene cotta, la super[1]ficie è liscia e levigata. L’orlo è molto profilato e curvato all’infuori. Alcuni vasi portano un’ansa a forma di nastro o di larga protuberanza. Decorati sono con costole plastiche delle quali alcune abbellite da impronte digitali. Vi tro[1]viamo però anche incisioni incrociate e ornamenti a scopa su tutta la superficie. La forma e la qualità del materiale assegnano questa ceramica all’eneolitico. La classificazione definitiva sarà fatta dopo terminato lo studio del materiale. I resti ossei rappresentano pugnali, punteruoli e levigatoi, fatti da ossa cave. Due denti canini di cinghiale sono molto bene lavorati. Abbiamo trovato anche delle frecce, una di osso, l’altra di conchiglia di mare. Fra i manufatti di pietra dobbiamo menzionare i raschiatoi e coltelli di selce. Una cuspide di freccia è lavorata con gran cura. Purtroppo non posso dire se sia simile a quella del Battaglia. Di bronzo sono soltanto due punteruoli, alquanto deformati, però si può ancora sempre osservare che sono stati affilati. Una freccia di ferro ed una moneta romana con due buchi appartengono già ad un’epoca più giovane. Coi nostri scavi abbiamo imparato a conoscere meglio la stratigrafia ed anche il materiale rinvenuto. La grotta serviva all’uomo come domicilio nell’eneo[1]litico, forse anche nell’epoca di bronzo. Anche più tardi fu spesso volte visitata. Scavi più profondi nella grotta e sul banco davanti all’entrata dimostreranno se la grotta Roška špilja era abitata anche dall’uomo dell’epoca glaciale.

Downloads

Download data is not yet available.

Published

1956-07-15

How to Cite

Leben, F. (1956). Poročilo o izkopavanjih v Roški špilji 1955. leta. Arheološki Vestnik, 7(3). Retrieved from https://ojs.zrc-sazu.si/av/article/view/10298